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9 ottobre 2013

Il Politicometro, non il solito giornalismo

Non si può certo dire che il giornalismo made in Italy si possa definire cane da guardia del potere, essendo spesso il megafono di questo o quel partito. Ma dal 2012 qualcosa è cambiato: la rivoluzione è partita proprio da Genova, da un’idea di Matteo Agnoletto, giovane giornalista che vanta già una lunga carriera nella carta stampata. L’idea si chiama Politicometro, un vero e proprio termometro della politica che misura il grado di veridicità delle dichiarazioni dei politici nostrani.
 
 «Tutto è iniziato nel dicembre 2011 – racconta Agnoletto – quando durante una lezione di Storia del giornalismo intervenne come ospite il giornalista Raffaele Mastrolonardo per presentare il suo libro “La scimmia che vinse il Pulitzer”. In quell’occasione Mastrolonardo raccontò il caso del Politifact americano, la testata che ha portato alla ribalta il fact-checking seguendo la campagna elettorale statunitense tra Obama e Mc Cain». 
Per chi non lo sapesse il fact checking altro non è che la verifica delle notizie per comprenderne il grado di attendibilità. Una regola che dovrebbe essere alla base di qualsiasi lavoro giornalistico ma che in Italia spesso viene sacrificata sull’altare della faziosità. 
La prima regola del Politicometro è la scelta delle dichiarazioni da controllare: dati, numeri e sentenze tangibili, verificati attraverso banche dati ufficiali. A seconda del grado di veridicità ciascuna notizia viene poi bollata come balla colossale, balla, mezzo e mezzo, abbastanza vera e vera.
 
«Per un giornalista come me – continua Agnoletto –  il fact checking è sembrata la cosa più ovvia, ma in Italia non esisteva niente di simile perché nel nostro paese i tempi non erano ancora maturi. Un po’ scoraggiato ma con la voglia di cambiare qualcosa ho deciso di crearne uno da zero».
 
Trovata la redazione, tutta composta da giornalisti under 30, e allestito il sito web, grazie all’amico e socio Alessandro Costa, mancava solo il momento giusto per iniziare. L’occasione si è presentata con le elezioni comunali genovesi. Così il 15 marzo 2012 il Politicometro ha preso il via. 
Per oltre due mesi la redazione ha seguito i 13 candidati sindaco nei loro incontri pubblici, pubblicando circa tre o quattro notizie al giorno. 
Il successo è stato immediato: tutti i media locali hanno dato risalto al Politicometro, che si è subito imposto nel panorama dell’informazione ligure. Ma la sua fama non è rimasta entro i confini regionali: il 21 maggio 2012, Corriere.it gli dedica un articolo, che fa schizzare le visualizzazioni del sito web. Grazie a questa straordinaria eco sono arrivate le prime richieste per esportare il modello a livello nazionale.
Così nell'ottobre 2012 la testata giornalistica di Agnoletto è ripartita con la versione nazionale per seguire le primarie del centro-sinistra e le elezioni politiche, in occasione delle quali il Politicometro ha sperimentato la distribuzione di una free press autofinanziata a Genova, Milano e Torino.
 
Ma la grande sfida del Politicometro è stata quella di proseguire il fact-checking al di fuori delle campagne elettorali. La redazione monitora quotidianamente l’attività del Governo Letta partendo dai punti con cui ha chiesto la fiducia, oltre a seguire ogni sera i talk-show televisivi cercando di smascherare le dichiarazioni propagandistiche di alcuni politici. Aspettando i prossimi appuntamenti elettorali. 
 
Federico Zappone